Cerca
Close this search box.

Volere non è potere

Ciao amici,

questa settimana mi sono immersa nella lettura di “Forse sei già felice e non lo sai” di Paolo Borzacchiello e mi sono scontrata con una grande verità, che mi stava sotto il naso da tutta la vita ma io non la vedevo proprio: volere non è potere.

Sono sempre stata abbastanza ottimista nella mia vita, soprattutto negli ultimi anni le cose mi vanno (quasi) tutte bene e ho iniziato a pensare che anche il giusto atteggiamento fa la differenza (il che è ancora vero ma con le dovute premesse).

Volere è potere: ormai è una frase così inflazionata che fa parte del parlare comune. E se non puoi allora non hai voluto abbastanza.
E qui casca l’asino. È davvero così?

Paolo Borzacchiello ci racconta di no con esempi semplici ma efficaci.
Non importa quanto voglia stare con una persona, se la suddetta persona non ricambia non si può e basta.
Non importa quanto Paolo Fox ci abbia descritto un 2020 roseo ricco di viaggi (fa molto ridere leggerlo ora, vero?), la pandemia ci ha costretto a casa con la paura di abbracciarci, figuriamoci di viaggiare.
Insomma, non sempre volere è potere.

Arrivati a questo punto potreste chiedervi come ho fatto io: ma allora non ha più senso porsi degli obiettivi sfidanti per uscire dalla comfort zone e migliorare al livello personale?

Ecco, no.
Volere non è sempre potere ma questo non significa che non lo sia mai.

Volere è potere solo nella misura in cui i nostri “voglio”
sono rispettosi dei nostri “posso” (Paolo Borzacchiello)

Immaginate la mia faccia quando ho letto questa frase. Vi do qualche idea: bocca aperta, negli occhi la consapevolezza di aver appena ricostruito un puzzle, matita alla mano per sottolineare cento volte queste parole.

Nella mia vita ho voluto tanto e ho potuto anche molto. Non sempre le due cose sono state collegate. Ho la fortuna di vivere in una famiglia che mi supporta al 100%, mi sostenta economicamente, mi ha insegnato l’importanza di studiare ed essere sempre curiosa. Insomma, non mi sono fatta proprio tutta da sola, nonostante non voglia neanche sminuire tutti i miei sforzi perché ci sono stati.

Tralasciando tutto questo però ho capito una cosa: riesco in tanti aspetti della mia vita perché voglio dove posso. Questo non significa che non abbia obiettivi ambiziosi perché ho sempre voluto e immaginato di arrivare sulla Luna in ogni cosa che faccio però per mia indole ho sempre puntato su progetti su cui sapevo di avere margine di miglioramento. Perché? Il discorso è abbastanza semplice.
Per buttarmi a capofitto in un’attività ho bisogno di divertirmi nel processo. Se non trovo piacevole l’esperienza la lascio perdere. La vita -e di certo la giovinezza- è troppo breve per fare deliberatamente qualcosa che non ci faccia sorridere (almeno la maggior parte delle volte).
Non ho mai trovato divertente qualcosa su cui non avessi visto dei margini di miglioramento, almeno un barlume di “posso”. Per questo motivo non ho mai giocato ai videogiochi: ero -e sono- così incapace che più che vedere una sfida divertente la vivevo come una tortura auto-inflitta e totalmente gratuita. E così ho continuato a ragionare anche negli altri ambiti della vita.
Una volta trovato un progetto che mi appassiona e mi diverte posso pianificare anche la migliore spedizione su Marte, costruendo navicelle con le mie mani pezzo dopo pezzo, ma a monte c’è sempre una volontà sostenuta dai miei “posso” e dagli strumenti che ho a disposizione.

Sentitevi liberi di commentare o scrivermi una mail. Sarei felice di sapere cosa ne pensate e rispondere a ogni vostra domanda riguardo i miei servizi.