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Aspettative e realtà

Eccoci qua, già è finito il primo mese dell’anno e siamo di nuovo immersi nella routine con il ricordo ancora fresco delle feste e qualche pandoro (per me i panettoni non esistono) da smaltire. Sono partita il primo gennaio con obiettivi e aspettative e, come sempre, molte cose sono già cambiate perché la vita non chiede mai il permesso. Ti scompiglia i capelli (nella migliore delle ipotesi), ti travolge e sorprende.Gli obiettivi evolvono e io con loro, come è giusto che sia. E sono contenta della direzione che sta prendendo la mia vita, personale, accademica e lavorativa.(A proposito, fino a domani sono aperte le iscrizioni per la masterclass Anki PRO di febbraio. Scrivetemi per maggiori info!!)Quelle su cui mi voglio concentrare sono le aspettative perché calibrano le reazioni a quello che ci succede e nei primi giorni dell’anno tendiamo giusto un pochino a esagerare con l’ottimismo. A inizio mese volevo dare due esami a gennaio e così finire la mia sessione invernale. Mi sono resa conto poi che era un programma insostenibile, considerata la mia preparazione in Medicina di Laboratorio. Ho posticipato questo esame e la mia sessione si è decisamente allungata andando a coprire tutto febbraio. Decisamente non è andata secondo le mie aspettative.Immagino che possa essere capitato anche a voi. E il sentimento di delusione che si sente conseguentemente non vi sarà nuovo. Il fatto è che, come dicevo, dipende proprio dalle nostre aspettative. Se ci aspettiamo zero, anche ottenere uno è un successo mentre se volevamo dieci, ci sembrerà di aver fallito alla grande.Dovremmo finire per non avere obiettivi e aspirazioni per evitare delusioni? Certo che no ma possiamo lavorare sulle aspettative e aggirarne gli effetti negativi. Impegnati per raggiungere 10, 30, 1000 ma non aspettarti più di zero o poco più.Il trucco sta proprio sul dividere l’impegno dalle aspettative e non dare mai per scontato un risultato. Io riesco ad applicare questo consiglio escogitando piani b, c, d, e, f per i miei obiettivi e pensando a ridosso della prova che è tutto un gioco, una simulazione, decisamente non la mia ultima possibilità. Prepararsi al peggio è il miglior modo per non aspettarsi automaticamente il meglio. Voi come gestite le aspettative?

Se sei in sessione, leggi qui

In queste settimane sto attuando una strategia diversa dal solito per concentrarmi e portare a termine le mie todo lists. È un metodo molto semplice, si basa su un unico step, ma ha un effetto fortemente positivo. Probabilmente senza non sarei riuscita a fare diverse cose durante questo periodo pieno. E ora voglio dirtelo.Quindi se sei in sessione, continua a leggere. In sessione studi, tendenzialmente esci poco (magari perché ti hanno detto che è così che funziona) e ti senti che il tempo non basta mai, che vorresti più motivazione e forza per macinare pagine. Essere concentrata è una priorità.La mia strategia consiste in questo:Spegni il telefono in tutto il periodo della giornata in cui sai di essere produttivo. In questo modo massimizzerai il tuo tempo e riuscirai a portare a termine i tuoi obiettivi di studio e avere ancora tempo per te stessa.Ad esempio, io lo spegno la sera prima di dormire e lo riaccendo solo verso ora di pranzo. Avrete notato che sulle mie stories instagram, infatti, non pubblico prima di quell’ora. E giustamente qualcuna di voi potrebbe dirmi: “Lu, ma la sveglia?”, “e se mi cercano?”, “e se devo guardare qualcosa o contattare qualcuno?”.Sono domande legittime dato che il cellulare lo usiamo per vari intenti ma sono tutte questioni risolvibili.La sveglia? La metto sull’ipad e se non lo avessi me la sarei comprata.Le persone che contatto più spesso sanno che spengo il telefono in quegli orari e non si preoccupano se non rispondo. Se mi devono dire qualcosa urgentemente possono scrivermi una mail o chiamare qualcuno che sta a casa con me. Tutto il resto è rimandabile. Ovviamente in caso di urgenza ho acceso il telefono prima ma lo evito il più possibile perché l’energia che mi toglie il cellulare al mattino non me la rida nessuno. Ho trovato la pace nel non avere l’ansia di vedere le notifiche, nel poter seguire il flow del mio lavoro senza interruzioni a meno che non sia io a volerle. Ho scoperto che quando sono concentrata il tempo sembra dilatarsi e in mezz’ora riesco a fare così tante cose che mi sembra quasi una magia. E forse un po’ lo è: la magia della concentrazione. Naturalmente dipende tutto da te: che cosa vuoi? Concentrazione o distrazione?Fammelo sapere nei commenti.

Non scrivo più i miei obiettivi annuali

Avete letto bene: non scrivo più i miei obiettivi annuali.Io. Regina della produttività. Non scrivo i miei obiettivi annuali.Sembro impazzita, vero? E invece no. Non li scrivo più. Li rendo reali, tangibili.Ieri ho creato la mia vision board per il 2023. Una vision board è idealmente una lavagna in cui si attaccano immagini che rappresentano come desideri che sia la tua vita. Ne ho sentito parlare diverse volte sui social ma mi sembrava tanto fumo e poco arrosto. Invece poi ne ha parlato la Dr. Tara Swart nel podcast “Deep dive with Ali Albdaal” e l’ho riconsiderata. Era già un mesetto che ci pensavo e ieri nel pieno di una todo list infinita che non avrei mai concluso entro giornata aggiunta a un senso di malinconia ho seguito l’istinto e mi sono messa a comporre la mia vita nel 2023. È stato emozionante, empowering ed efficace. Più di tutte le liste e le mappe degli obiettivi che abbia mai scritto in vita mia.Non dovrei neanche essere così meravigliata. Io lo so che il cervello pensa per immagini. Quindi il miglior modo per comunicargli i miei obiettivi è farglieli visualizzare tramite immagini. Mi sento di aver scoperto l’acqua calda e sono comunque meravigliata. Una volta finita la mia vision board, l’ho salvata e messa come sfondo del desktop e dell’ipad. La stamperò e la attaccherò al muro di fronte alla mia scrivania. È il mio modo di ricordarmi da dove vengo, dove voglio andare e perché voglio andarci. Se non avete mai fatto una vision board, vi consiglio di provare. Io ho usato Power Point e ho cercato le immagini su Pinterest, Google immagini e il mio album digitale. Niente di più facile. Se preferite il cartaceo, armatevi di riviste e stampante e una tavola di sughero dove appendere le vostre foto. Poi mandatemi le vostre vision board, sono curiosa ed emozionata di vederle. Sentitevi liberi di commentare o scrivermi una mail. Sarei felice di sapere cosa ne pensate e rispondere a ogni vostra domanda riguardo i miei servizi.